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Paolo Villaggio - Capri Premio Faraglioni Edizione 2008

 

Paolo Villaggio Premio Faraglioni 2008 Impiegato d'azienda, si fa notare per la sua vena brillante all'interno di spettacoli di cabaret nella natia Genova. Debutta alla radio con "Il sabato del villaggio", poi arriva in televisione con diversi programmi di intrattenimento: in "Quelli della domenica" (1968) mette a punto i caratteri del professor Kranz, dell'impiegato Giandomenico Fracchia e del ragionier Ugo Fantozzi, a cui resterà legato per sempre. Infatti, dopo aver interpretato titoli quali "Senza famiglia nullatenenti cercano affetto" (1972) di Vittorio Gassman, "Che c'entriamo noi con la rivoluzione?" (1972) di Sergio Corbucci e "Alla mia cara mamma nel giorno del suo compleanno" (1974) di Luciano Salce, diretto da quest'ultimo è infine protagonista del primo "Fantozzi" (1975), capostipite d'una lunga quanto fortunata serie di pellicole.

Al centro dei racconti di Villaggio pubblicati all'epoca su "L'Europeo" (e poi raccolti in volume da Rizzoli), il ragioniere più sventurato d'Italia assurge ben presto alla dignità di ultima maschera indigena: molte ed evidenti le ascendenze letterarie (su tutte, quelle di Gogol e Cechov), che al cinema si frammischiano ad invenzioni visive figlie della scuola di Tex Avery e della lezione di Frank Tashlin. Degli oltre dieci episodi della saga, meritano menzione "Il secondo tragico Fantozzi" (1976, ancora firmato da Salce), forse il più compatto e coeso in assoluto; "Fantozzi contro tutti" (1980), con Neri Parenti e lo stesso Villaggio dietro la macchina da presa; "Fantozzi in paradiso" (1993), ancora di Neri Parenti, ricco di gag bizzarre e travolgenti. Rispetto all'andazzo nostrano degli ultimi decenni, Villaggio recupera in Fantozzi la comicità visiva, poco o nulla servendosi di quella verbale: e, segnatamente nelle puntate più azzeccate, "gioca a far esplodere il 'banale punk quotidiano' in quadretti di un cattivo gusto iperreale e tragicomico" (O. Del Buono).

Se i film di filiazione fantozziana - da "Il signor Robinson, mostruosa storia d'amore e di avventure" (1976) di Sergio Corbucci a "Ho vinto la lotteria di Capodanno" (1989) di Neri Parenti - poco aggiungono alla sua filmografia, va sottolineato come egli abbia saputo fornire eccelse prove al servizio di cineasti capaci di valorizzarlo: basti pensare allo stralunato ex-prefetto Gonella ne "La voce della luna" (1990) di Federico Fellini - che gli frutta un David di Donatello quale miglior attore - od al losco figuro disegnato in "Camerieri" (1995) di Leone Pompucci, per rendersene conto appieno. Nel 1992 gli è stato assegnato un Leone d'oro alla carriera alla Mostra di Venezia.